Recensione del libro di John J. Lydon McHugh, La Dottrina Sociale della Chiesa. Da Leone XIII a Leone XIV, Castelvecchi Roma 2025 (370 pp.).
Prefazione di R.F. Prevost
traduzione: Marco Strona
Il volume di John J. Lydon McHugh, agostiniano, di origini canadese, e con lunga esperienza pastorale e accademica in Perù – per diversi anni, ultimamente, è stato Rettore dell’Università Cattolica di Trujillo – propone una panoramica completa della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) dalle origini, con Leone XIII, fino all’attuale pontificato. La traduzione italiana (Castelvecchi, 2025) riprende l’edizione peruviana del 2024[1], nata con intento didattico per studenti universitari, ma utile a chiunque voglia conoscere questo patrimonio.
La Prefazione, firmata da Robert Francis Prevost, amico personale dell’autore e oggi Papa Leone XIV, delinea il filo conduttore dell’opera: la DSC non è un sistema chiuso di dottrine, né uno strumento di indottrinamento, ma una riflessione etica viva che insegna ad avvicinarsi ai problemi sociali con criteri morali e spirito critico. L’obiettivo è formare coscienze, favorire dialogo e promuovere la giustizia, rispettando le diverse prospettive e incoraggiando un cammino sinodale.
Riportiamo quanto lo stesso Prevost annuncia:
«La dottrina sociale della Chiesa non intende “indottrinare” le persone che cercano risposte nella riflessione ecclesiale. L’indottrinamento è immorale, impedisce il giudizio critico, attenta alla sacra libertà del rispetto della propria coscienza» (p. 17).
E ancora:
«L’obiettivo è imparare ad affrontare i problemi, che sono sempre diversi, perché ogni generazione è nuova, con nuove sfide, nuovi sogni, nuove domande (p. 17) […] Questa è la motivazione della Chiesa: creare coscienza morale, con criteri morali, con principi etici autentici, rispettando il giudizio critico di ogni individuo e l’autonomia dei popoli e dei loro governi (p. 18)».
Il libro si sviluppa in 18 capitoli. Il volume prende avvio con il capitolo primo, nel quale l’Autore colloca la Sacra Scrittura quale fondamento imprescindibile della dottrina sociale della Chiesa. La storia della salvezza, infatti, appare intimamente connessa e inseparabile dalla storia umana, e il concetto di giustizia si configura come alleanza, ossia come patto tra Dio, l’umanità e l’intera creazione.
Nel secondo capitolo viene introdotta l’Enciclica Rerum Novarum (1891) di Leone XIII, considerata la pietra miliare della dottrina sociale. Essa nasce dal confronto con le sofferenze della classe operaia e dalla necessità di affrontare le disuguaglianze prodotte dal sistema industriale. L’analisi si concentra in particolare sul rapporto tra bene comune e proprietà privata.
Il terzo capitolo esamina la Quadragesimo Anno (1931) di Pio XI, pubblicata nel contesto della Prima Guerra Mondiale, della rivoluzione russa, dell’ascesa dei totalitarismi e della crisi economica del 1929. Tale documento, nel commemorare il quarantesimo anniversario della Rerum Novarum, ne attualizza i principi, promuovendo il ruolo dei sindacati, la legislazione sul lavoro e il riconoscimento da parte degli Stati della responsabilità nel perseguimento del bene comune.
Il quarto capitolo prende in considerazione la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1948), che, pur non appartenendo al corpus della dottrina sociale, risulta influenzata dagli insegnamenti delle encicliche precedenti ed è ritenuta un punto di riferimento per la visione globale dei diritti fondamentali.
Il quinto capitolo è dedicato alla Mater et Magistra (1961) di Giovanni XXIII, che celebra i settant’anni della Rerum Novarum riaffermando tre nuclei tematici fondamentali: il lavoro e i diritti dei lavoratori, la proprietà privata e la sua funzione sociale, il primato del bene comune.
Segue, nel sesto capitolo, l’analisi della Pacem in Terris (1963), sempre di Giovanni XXIII, elaborata in un contesto internazionale caratterizzato dalla Guerra fredda. Il documento insiste sul valore della pace, fondata sulla dignità della persona, sulla democrazia e sui diritti fondamentali.
Il settimo capitolo introduce il contributo del Concilio Vaticano II, con la Gaudium et Spes (1965), che segna una svolta nei rapporti della Chiesa con il mondo contemporaneo. Il testo invita a leggere i “segni dei tempi” e ad interpretarli alla luce del Vangelo, in dialogo con le scienze sociali.
Il capitolo ottavo analizza la Populorum Progressio (1967) di Paolo VI, che insiste sulla necessità di un’azione solidale, sull’urgenza del momento storico e sul principio dello “sviluppo umano integrale”, successivamente ripreso da Papa Francesco.
Il nono capitolo, dedicato all’Octogesima Adveniens (1971) di Paolo VI, ribadisce che la dottrina sociale non può ridursi a teoria, ma deve tradursi in azione concreta.
Il decimo capitolo prende in esame due testi: La giustizia nel mondo (1971), documento sinodale, e l’Evangelii Nuntiandi (1975) di Paolo VI. Il primo applica il metodo vedere-giudicare-agire, ponendosi in ascolto del grido dei poveri e degli oppressi; il secondo afferma il legame indissolubile tra evangelizzazione e promozione della giustizia.
Il capitolo undicesimo è incentrato sulla Laborem Exercens (1981) di Giovanni Paolo II, che, in occasione del novantesimo della Rerum Novarum, colloca il lavoro al centro della dignità e dello sviluppo umano.
Nel dodicesimo capitolo viene esaminata la Sollicitudo Rei Socialis (1988), sempre di Giovanni Paolo II, che riafferma la continuità e, insieme, la capacità di rinnovamento della dottrina sociale, adattandone i principi evangelici al mutare della realtà.
Il tredicesimo capitolo analizza la Centesimus Annus (1991), in cui Giovanni Paolo II, nel centenario della Rerum Novarum, riafferma i principi classici (dignità del lavoro, proprietà, salario giusto, sindacati) e vi aggiunge la riflessione sulla sussidiarietà e la solidarietà.
Il capitolo quattordicesimo si concentra sulla Caritas in Veritate (2009) di Benedetto XVI, che pone al centro il binomio verità-carità come criterio per un’economia giusta e una globalizzazione eticamente sostenibile. Centrale è la difesa universale dei diritti umani come dovere inderogabile.
Il quindicesimo capitolo tratta la Laudato Si’ (2015) di Papa Francesco, in cui emerge per la prima volta il paradigma dell’“ecologia integrale”, che lega indissolubilmente la giustizia sociale con la giustizia ambientale (il grido della Terra e il grido dei poveri).
Il sedicesimo capitolo affronta la Fratelli Tutti (2020), sempre di Papa Francesco, incentrata sulla fraternità e sull’amicizia sociale come risposta all’individualismo e ai conflitti globali.
Il diciassettesimo capitolo approfondisce la ricezione latinoamericana della dottrina sociale attraverso le Conferenze del CELAM (Rio, Medellín, Puebla, Santo Domingo, Aparecida), il Documento sinodale del 2022 e l’Esortazione apostolica Querida Amazonia, con i suoi quattro sogni: sociale, culturale, ecologico, ecclesiale.
Il volume si chiude con il capitolo diciottesimo, che raccoglie le conclusioni: la dottrina sociale non è semplice studio storico, ma applicazione attuale di principi etici universali. I valori fondanti — dignità umana, lavoro, bene comune, destinazione universale dei beni, opzione preferenziale per i poveri, cura del creato, cittadinanza, sussidiarietà, solidarietà, pace e giustizia — trovano il loro principio sintetico nella comunione: con Dio, con gli altri, con la creazione.
Il volume si conclude ribadendo che la DSC non è mera storia delle idee, ma strumento per interpretare il presente e orientare l’azione alla luce di principi etici fondamentali. McHugh sintetizza in undici i capisaldi della DSC: dignità umana, diritto al lavoro, bene comune, destinazione universale dei beni, opzione preferenziale per i poveri, cura del creato, cittadinanza, sussidiarietà, solidarietà, pace e giustizia. Tutti convergono nel principio cardine della comunione: con Dio, con gli altri e con la creazione.
In definitiva, il libro si presenta come una guida chiara e accessibile per scoprire come la Chiesa, attraverso la sua dottrina sociale, continui a leggere la realtà e a proporre criteri di discernimento per contribuire alla costruzione della fraternità universale nella nostra casa comune.
[1] Titolo originale: La doctrina social de la Iglesia. Su historia y enseñanzas, Fondo editorial PUCP, Lima 2024.
 
											
				 
			
											
				